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Una vita come tante

  • Immagine del redattore: L'Aculeo
    L'Aculeo
  • 22 feb 2022
  • Tempo di lettura: 2 min

804-805: “Stare con te è come trovarsi in un luogo che ha qualcosa di irreale. Credi che sia una foresta, ma tutto d’un tratto cambia e si trasforma in un prato, o in una giungla o in un ghiacciaio. Sono tutti luoghi bellissimi, ma anche insoliti; per giunta non hai una mappa e non capisci come hai fatto a passare da un paesaggio all’altro con tanta rapidità. Non sai neanche quando ci sarà la prossima transizione, e non sei equipaggiato per affrontarla. Così continui nel tuo cammino, cercando di aggiustare il tiro man mano che vai avanti, ma in realtà non hai la minima idea di quello che stai facendo, e ti capita spesso di commettere degli errori anche gravi. Ecco, a volte è proprio questa la sensazione che provo.”

“In pratica mi stai dicendo che sono la Nuova Zelanda?”

Come per tutti i libroni mi sono approcciata a questa lettura senza conoscere nient’altro che il setting e mi sono lasciata completamente catapultare nelle vite di quattro amici: Malcolm, l’architetto che sa rendere giustizia e dignità a qualunque spazio abitabile, J.B. artista ironico, eccentrico e insicuro, Willem un aspirante attore, nonché l’amico migliore che si possa desiderare e Jude, il misterioso e silenzioso Jude di cui nessuno sa niente. Dagli anni del college fino alla fine dell’età adulta, prendiamo parte a un legame così complicato eppure così fondamentale nelle nostre esistenze: l’amicizia.

L’autrice riesce a raccontare in maniera magistrale quanto sia difficile vivere con dei profondi traumi inespressi, mai affrontati, senza amore per se stessi, senza fiducia né speranza negli altri, con la falsa credenza di meritare tutto ciò che di brutto ci è capitato. La paura di accettarsi e di capire che ognuno di noi merita di essere felice è forse più grande della paura di farsi aiutare.




In un mondo in cui ormai siamo tutti costantemente sotto una lente d’ingrandimento, rendersi vulnerabili può non essere semplice, nemmeno con chi ci conosce e ci ama per quello che siamo, anzi. Quanti preferiscono mentire pur di non sentirsi giudicati e abbandonati dai propri amici o dai partner?








Non credo di essermi così tanto legata a un personaggio di un libro come con Jude. Ho trascorso momenti pesantissimi in cui non capivo con chi ero più arrabbiata, se con “i cattivi” o con chi come Jude non riesce a farsi amare perché è troppo spaventato.





La verità è che rendersi vulnerabili implica un rischio, perciò bisogna essere tanto coraggiosi e capire seppur non sempre con leggerezza, che solo così possiamo instaurare dei legami sani e il peggio che possa succedere è che perderemo chi non ci accetta. Forse ci ho messo più del mio e meno della trama, ma va bene così perchè è questo ciò che penso e provo. Chiunque avesse voglia di leggerlo e condividere opinioni a riguardo, apriamo un gruppo di supporto perché credo ci vorrà un po' per riprendersi.


Silvana

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