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The turn of the screw: si ma dov'è l'horror?

  • Immagine del redattore: L'Aculeo
    L'Aculeo
  • 13 dic 2021
  • Tempo di lettura: 1 min

Durante il periodo autunnale sono spesso attratta da letture cupe dai toni horror. Conoscendo per fama Giro di Vite in qualità di capostipite della letteratura gotica, sono andata sul sicuro… non l'avessi mai fatto!

Se nell'Ottocento potrà aver suscitato scalpore per lo stile e le tematiche innovative, per quanto mi riguarda è solo una banale storiella di fantasmi.

I personaggi non sono per niente caratterizzati (forse perché le pagine sono troppo poche?). Basti pensare alla protagonista, una giovanissima governante il cui comportamento è di dubbia interpretazione: ciò che ci racconta è frutto di suggestioni, allucinazioni e quindi di un delirio o sta fedelmente riportando i misteriosi avvenimenti? Non si riesce a empatizzare né con lei né con i bambini di cui si occupa, tutti mancano di introspezione. E senza introspezione come si possono percepire le loro paure e provarle noi stessi? La minacciosa atmosfera della dimora che li ospita non viene percepita come tale nonostante i numerosi tentativi descrittivi.

L'ho trovato noioso, inconcludente e lentissimo. Non è assolutamente all'altezza di Frankenstein e Dracula, letture che ho amato.


Caro Henry James, cosa volevi trasmettermi con questo romanzo? Non l'ho proprio capito.

Recensione umile, breve, cattiva ma sincera.







Silvana

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