QUANTO È IMPORTANTE OGGI LA SALUTE MENTALE?
- L'Aculeo
- 10 ott 2022
- Tempo di lettura: 4 min
Il dieci di Ottobre ricorre la giornata mondiale per la salute mentale, giunta quest'anno al suo trentesimo anniversario e nata per abbattere lo stigma nei confronti delle malattie mentali e promuovere consapevolezza, informazione e sensibilità nei confronti di questa tematica. Per quanto trent'anni possano sembrare tanti, l'importanza e la maggior consapevolezza sull'igiene mentale sono concetti ancora relativamente nuovi e lo stesso termine "salute mentale" ci suona familiare solo da poco, anche grazie all'avvento dei social network e ai numerosi personaggi pubblici, cantanti, attori, influencers e anche membri della Royal Family, che hanno condiviso i propri problemi psicologici con i followers. Potrei dirvi che le patologie mentali sono oggi in costante aumento, che tra i giovanissimi sono sempre più frequenti disturbo depressivo, d'ansia e quelli del comportamento alimentare e parlarvi di numeri ma la verità è che non sono un'esperta del settore e non ho le competenze per spiegarvi i perché e i come e quindi non farò nulla di tutto ciò, piuttosto parlerò, almeno in parte, di quella che è la mia storia con il disturbo e con la salute mentale poiché ritengo possa essere molto più utile.
Negli ultimi anni mi sono resa conto che la mia personale storia con l'ansia risale probabilmente a quando frequentavo le scuole medie ma all'epoca non avrei mai usato il termine "ansia" per spiegare come mai certi pomeriggi mi sentissi lo stomaco attorcigliato senza un'apparente motivo o come mai a volte alcuni sintomi fisici o alcune storie che sentivo facessero poi arrovellare il mio cervello per settimane; non lo avrei mai usato perché non credo di aver mai sentito la parola ansia all'epoca e comunque non avrei saputo spiegarlo. Nessuno parlava di salute mentale ai ragazzini all'epoca e, ovviamente, non c'erano i social a colmare tale mancanza.
Quando ero al liceo, nel pieno dell'adolescenza, ricordo di aver avuto reazioni esagerate ad eventi apparentemente normali che erano certamente in parte imputabili alla pubertà ma, riguardando indietro con occhio critico, anche ad una emotività di cui mi facevo carico da sola, tenendo un diario che compilavo giornalmente, leggendo o cantando utilizzando un telecomando come microfono. Tutto ciò mi ha aiutato e questi sono strumenti potenti che uso ancora adesso (ebbene sì, canto ancora con il telecomando in mano) ma se ripenso a quel periodo ci sono stati mesi in cui sentivo di avere pensieri che probabilmente gli altri ragazzini non avevano, mi vergognavo a parlarne persino con le mie amiche più care, mi sentivo anormale, strana, un aggettivo che mi accompagna da tutta la vita.
Non è stato tutto così, anzi, ricordo i miei anni al liceo come i migliori ed anche in termini di ansia sono stati forse quelli in cui mi sono sentita mentalmente meglio. Ma l'ansia è un pó come l'herpes, se mi permettete una similitudine medica, perché può rimanere latente per molto tempo, quando le cose vanno bene, quando sei un pó più serena, ma è sempre lì, pronta a tornare a manifestarsi quando le cose iniziano a precipitare.
Sono stata in grado di dare un nome a ciò che provavo solo nei primi anni universitari, quando ogni mia certezza stava pian piano crollando, quando con il ruolo di studentessa mi è sembrato di perdere qualsiasi altra mia identità, quando mi sono sentita una bambina che annaspava da sola in mezzo al mare in tempesta. Quando ho iniziato a svegliarmi ogni notte convinta che mi stessi per sentire male ed ho iniziato a limitare quello che mangiavo di sera per evitare tutto ciò, quando studiavo ma sentivo dentro la testa mille altri pensieri che non c'entravano nulla e, pur volendo continuare a studiare, mi ritrovavo per strada a camminare senza meta pur di calmarmi, quando ogni minimo sintomo fisico era nella mia mente il segno di una qualche malattia mortale, quando per andare a cena fuori pensavo di portarmi dietro un'intera farmacia per sentirmi tranquilla, ho avuto la certezza che tutto ciò potesse avere a che fare con un reale disturbo di ansia e ho chiesto aiuto. Ho visto diversi professionisti prima di sentire di aver trovato ciò che faceva per me, ciò che mi ha aiutata davvero ma per molti anni mi sono sentita con un congegno sbagliato nel cervello, che non mi faceva produrre gli stessi pensieri dei miei coetanei, che non mi faceva concentrare sul necessario, che mi ha sempre fatto sentire diversa. Oggi sono ancora in terapia, ho ancora molti ostacoli da superare ma mi sento decisamente meglio e, quando senti che dentro di te le cose funzionano, inizia a funzionare anche l'esterno. Sono molto grata a tutti coloro che negli ultimi anni hanno contribuito a farmi sentire meno sola, meno strana, condividendo la loro storia e abbattando il muro di solitudine entro cui spesso mi sono sentita confinata dalla mia ansia ed è per questo che oggi ho sentito l'urgenza di raccontare, sebbene in parte, anche la mia di storia, per tendere la mano a chiunque di voi là fuori e contribuire anche io a eliminare lo stigma ancora molto vivo che aleggia attorno alle malattie mentali.
Non siamo sbagliati, siamo solo il frutto di ciò che nella vita ci è capitato o delle scelte che abbiamo preso ma possiamo sempre farne di nuove, iniziando da quella di farci aiutare se sentiamo che la vita è divenuta troppo pesante. Non abbiate paura e non mollate se sentite che nulla cambia, continuate a chiedere aiuto, non arrendetevi mai con voi stessi/e. Mai.
Colgo, infine, l'occasione di darvi qualche personale suggerimento, oltre a quello di rivolgersi a un professionista, qualche tecnica che ha funzionato con me :
-Allenarmi con regolarità almeno tre volte a settimana mi permette di sentirmi viva, presente a me stessa e mi carica di endorfine.
-Tenere un diario mi aiuta a sviscerare e a buttar fuori ogni pensiero e anche a coltivare l'arte della gratitudine.
-Cercare di migliorare in qualcosa che mi piace, come l'Inglese, con l'ascolto di podcast, film o serie tv in lingua originale mi fa sentire in movimento e mi stimola molto.
-Meditare grazie agli utilissimi video di YouTube mi sta aiutando a essere più consapevole del mio respiro e del mio corpo e mi rilassa.
-L'arte in tutte le sue forme mi salva sempre la giornata.
Ps. Vi consiglio di iscrivervi alla newsletter del sito "Wondermind" per ricevere consigli, suggerimenti e news circa la salute mentale.
Simona
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