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Pensieri di fine anno

  • Immagine del redattore: L'Aculeo
    L'Aculeo
  • 29 dic 2022
  • Tempo di lettura: 3 min

Mancando solo una manciata di giorni ormai al termine di questo anno e all'arrivo di un altro nuovo di zecca, si viene improvvisamente tempestati dai pensieri su ciò che nei prossimi trecentosessantacinque giorni assolutamente accadere. Sono quelli che comunemente chiamiamo propositi, con cui spesso riempiamo pagine e pagine di diari, del tipo:" l'anno prossimo devo assolutamente iscrivermi in palestra o chiudere quel rapporto che oramai mi fa solo soffrire ma che non ho avuto mai il coraggio di lasciar andare o, sempre attuale, l'anno prossimo devo assolutamente trovare la mia anima gemella." Potrei continuare all'infinito ma arriveremmo sempre allo stesso risultato : ansia, tanta ansia che diverrebbe poi frustrazione e, infine, angoscia e tristezza quando, al compiersi della successiva rotazione terrestre attorno al sole, nulla dei nostri propositi è diventato realtà. Perciò, per quest'anno, chi se ne frega dei buoni propositi!

Pensiamo piuttosto a come siamo effettivamente cambiati, a cosa abbiamo realizzato, a cosa ci ha ispirato, plasmato appassionato da gennaio a oggi e a qual è o quali sono le nostre speranze per il futuro. Nonostante il pessimismo Leopardiano mi abbia da sempre contraddistinto, posso affermare che gli ultimi trecentosessanta giorni sono stati difficili e bui talvolta quanto anche soddisfacenti e colmi di valore. Non farò un mistero del fatto che l'Università sia per me ancora una grande fonte di ansia, di frustrazione e di molti altri sentimenti negativi ma ho affrontato e sconfitto quella "bestia" chiamata anatomia patologica quest'anno per poi accorgermi che non era affatto una brutta bestia, o meglio, una bestia sì ma estremamente interessante e appassionante.

Sicuramente una grande sfida da affrontare così come lo è stata e lo è la psicoterapia. Scendere a patti con i propri demoni interiori, capire che non andranno mai via definitivamente e dover accettare che le cose siano così, che esistano questioni, problemi ed eventi troppo grandi nel mondo che non possono essere cambiati e continuare, in mezzo a tutto questo, a vedere il mondo che scorre ed io insieme a lui è sicuramente una delle cose più difficili per me da imparare; sto ancora imparando, in effetti. Il duello interiore con i propri pensieri, o meglio con quelli della propria mente, la lotta continua per comprendere che io sono una cosa e questi ultimi un'altra, che non sono affatto un fallimento, che merito di essere su questo pianeta ed essere felice, serena, in salute come chiunque altro, beh, tutto questo è spesso estremamente faticoso ed una gran fonte di sofferenza ma anche di un tipo di consapevolezza e conoscenza di sé del tutto nuovi e profondi.


In mezzo a tutto questo ci sono state, però, anche tante poesie lette, tanti film guardati e nuova musica ascoltata, moltissimi tramonti persi ed altri ammirati, moltissimi passi metaforici e letterali compiuti e tanti volti di ogni genere, età, aspetto incontrati, una sola volta o tante volte, amati o mal sopportati ma di cui si è ugualmente goduto; e, soprattutto, molte lezioni imparate.

Oh, imparare, che bello imparare! È forse il mio verbo preferito.

Ho imparato che l'essenza è nelle piccole cose, nelle chiacchiere al bar di mattina mentre sorseggi un cappuccino, nelle piccole vittorie degli altri ma di cui sei partecipe, nel non fuggire più via davanti a un'aula d'esame e nell'essere in grado di godere di un pomeriggio al mare da sola, senza pensare al giudizio altrui. Ho ancora moltissimo da imparare e troppe cose di cui vorrei non avere più paura e, invece ne ho. Vorrei non sentirmi sempre così persa in questo enorme Universo in cui non capisco quale sia il mio posto, Se ne ho effettivamente uno, o il mio ruolo. Vorrei non dubitare sempre di me stessa e delle mie decisioni, vorrei imparare a pensare che forse il mio istinto lo sa molto prima della mia mente cosa sia giusto e dove sta andando quindi non devo fare altro che fidarmi di lui e non pensare sempre che ho sbagliato tutto nella vita. Perciò, per il nuovo anno, Spero di non sentirmi più sempre così incompleta, così " non appartenente " e di essere più sicura, più convinta e solida su queste mie gambe, su questo mio istinto e, insieme alla pace, prosperità, equilibrio e giustizia sociale auguro all'intera e bellissima umanità lì fuori esattamente lo stesso.


Con amore,

Simona

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