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LA SINDROME DELLO SPECCHIO SPIETATO

  • Immagine del redattore: L'Aculeo
    L'Aculeo
  • 16 feb 2022
  • Tempo di lettura: 2 min

Quando ero bambina, non sopportavo molto la vista allo specchio; meglio, non sopportavo la mia immagine vista allo specchio. Trasmetteva tutta quella che sentivo essere la mia diversità rispetto alle mie compagne e alle immagini di bambine che venivano trasmesse dai media. Vedevo capelli rossi e troppo ricci, quando avrei voluto solo essere bionda o castana come tutte, il viso pallido colmo di lentiggini quando mi sarebbe piaciuto avere una pelle olivastra in pieno stile Mediterraneo. Oggi con lo specchio ho dei rapporti cordiali. Almeno con quello specchio.

Sì, perché, crescendo, mi sono dovuta scontrare con un altro tipo di riflesso: quello che vedi nelle vite degli altri, altri coetanei, altri irraggiungibili, altri che non esisteranno mai, altri che non esisteranno più, altri te. Ti ritrovi, una volta diventata grande, a vivere sentendoti circondata da moltissimi specchi a cui non interessa più riflettere la tua immagine reale, no, poiché ci tengono a mostrarti ciò che sembra tu non sarai mai.

Da giovane adulta sbatto costantemente il muso contro le immagini di chi sembra più in gamba di me, più realizzato di me, più bravo di me. E, dall'esterno, sono tutti più bravi di noi soprattutto se la nostra scala di valutazione è un barometro tarato da qui al "nessuna indulgenza".

Ma, forse, ciò che fa ancora più male, ciò che davvero scava dentro di te fino ad arrivare alle tue viscere e contorcerle, sono i riflessi delle aspettative che noi stessi avevamo da piccoli, quelle promesse che ci siamo fatti ogni volta che allo specchio ci sentivamo inadeguati e che, purtroppo, non abbiamo mantenuto. Non abbiamo potuto.

E, a volte, si vorrebbe solo rompere gli spietatissimi specchi che ci circondano e ritrovare la nostra vera essenza dispersa in quel labirinto. Perché, accerchiati da tutte quelle proiezioni/delusioni ci si sente spesso tanto soli.


"Viene il giorno che ti guardi allo specchio e sei diverso da come ti aspettavi. Sì, perché lo specchio è la forma più crudele di verità. Non appari come sei veramente. Vorresti che la tua immagine corrispondesse a chi sei dentro e gli altri, vedendoti, potessero riconoscere subito se sei uno sincero, generoso, simpatico... invece ci vogliono sempre le parole o i fatti. È necessario dimostrare chi sei. Sarebbe bello doversi limitare a mostrarlo. Sarebbe tutto più semplice."

[A. D'avenia - Bianca come il latte, Rossa come il sangue]


Simona

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