Grace and Frankie: vecchio è bello (finalmente)
- L'Aculeo
- 5 ott 2021
- Tempo di lettura: 3 min
Agosto 2021. Sono immersa in una delle mie attività preferite degli ultimi tempi, scorrere il catalogo Netflix quando mi imbatto in un’icona che reca il titolo di “Grace and Frankie” e, sarà perché ho sempre amato Jane Fonda o perché quei due nomi lì, messi insieme in quel modo, mi facevano venire in mente uno di quei telefilm sui teenagers anni ’90, ho cliccato il tasto sul mio telecomando e, con circa sette anni di ritardo, sono entrata anche io a far parte della cerchia di affezionati spettatori ed estimatori di questa serie tv. Dimentichiamoci la sognante atmosfera dell’adolescenza, quando il futuro si stende dinanzi ai tuoi piedi e il presente ti sta bello che stretto, perché “Grace and Frankie” si può definire unica nel suo genere anche solo per l’aver trattato quell’età che nessuna comedy, ma nemmeno dramedy, aveva mai fatto prima e a cui nessuno di noi vuol pensare, anche se sappiamo bene che alla fine è lì che approderemo.
Ebbene sì, Grace e Frankie sono due donne sulla settantina, molto diverse tra loro, praticamente agli antipodi, la prima sempre elegante e a tiro, ex donna in carriera e madre di due figlie femmine, la seconda è una hippie dei nostri tempi che vive di arte e meditazione, che veste largo ed eco e madre di due figli maschi. Le due a stento si sopportano ma c’è una cosa che hanno sicuramente in comune: non vedono l’ora che i loro mariti, entrambi avvocati importanti, vadano finalmente in pensione, ma è proprio qui che tutto parte, quando sempre che tutto ciò stia per accadere, i loro mariti entrano in scena, almeno in quella di un ristorante, annunciando loro di essere gay e di volersi anche sposare, dopo aver trascorso anni a nascondersi.

“Quale marca di sigarette fumerebbe se venisse fuori che suo marito è gay?”
Se è vero che la vita parallela delle persone amate farebbe venire un attacco d’ansia a chiunque di noi, è sicuramente ancor più vero che per le due protagoniste per le quali, passati i Settanta, sembrava che l’unica certezza fossero gli ultimi anni di vita insieme ai loro mariti, il coming out di questi ultimi rappresenta un vero punto di rottura, del loro cuore sicuramente. Tuttavia, a partire da quella rottura, le due donne si ritroveranno a dover dividere insieme il loro tempo e i loro spazi e, probabilmente, a conoscersi per davvero,dopo essersi frequentate per quarant’anni; si troveranno a percorrere insieme lo sconforto, il dolore, le difficoltà che si presentano quando si è costretti ad accettare la fine di un capitolo enorme della propria vita, a rimboccarsi le maniche per ricostruire tutto da capo, a destreggiarsi fra la solitudine e gli appuntamenti nell’epoca di Internet. Attorno a loro, poi, ruotano le vite dei loro figli, non prive di problemi, e dei loro ormai ex-mariti, Sol e Robert, per i quali certo non sarà più semplice staccarsi completamente dalle donne della loro vita, pur avendo avuto dei matrimoni completamente diversi, e presentarsi in “vesti” totalmente diverse alla medesima società , affrontando il significato dell’omosessualità vissuta in tarda età.
Questo è solo il punto di inizio di una sit-com le cui vicissitudini sembreranno, poi, portarci in tutt’altra direzione ma sempre mantenendo l’irriverenza e l’ironia necessarie per poter mostrare agli spettatori che sesso, amore ,amicizia e dolore sono propri dei ventenni così come lo sono dei settantenni, pur con l’aggiunta del maggiore peso legato all’avanzare dell’età e al rischio di qualche frattura ossea. Credo di amare questa comedy anche perché, nonostante si ponga nell’epoca di Netflix che non è certamente nota per la lunga serialità, si configuri in realtà più vicina a comedy ormai datate, come Friends ( con cui condivide la produttrice Marta Kauffman) o Modern Family perché, come queste, ti fa sentire in famiglia, di qualsiasi tipo di famiglia si tratti.
E, d’altra parte, non è forse questo ciò che cerchiamo quando iniziamo una nuova serie tv, una nuova casa che ci accolga quando ci sentiamo soli, vulnerabili o quando vogliamo ,semplicemente, fuggire dalla nostra di casa?!

Grazie a Grace e Frankie che, quella sera di Agosto mi hanno aperto le porte della loro casa con vista sull’oceano, io mi sono sentita meno sola e ci ho guadagnato anche delle sane risate che, proprio come le serie tv, non fanno mai male.
Simona
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