"Anche la follia merita i suoi applausi."
- L'Aculeo
- 18 gen 2022
- Tempo di lettura: 2 min
“Marylin ha gli occhi neri” è il film che mi ha riportato al cinema dopo quasi un anno e mezzo ed è stato capace di non deludere le mie aspettative.
Guardare un bella pellicola in una sala buia , accoccolata su una poltroncina di velluto rosso corrisponde esattamente alla mia idea di sospensione della realtà, di “tempo appeso” nel quale per circa due ore ti dimentichi della tua vita per calare nelle esistenze di altri da te.

Stefano Accorsi e Miriam Leone danno egregiamente vita a Diego e Clara, il primo incapace di controllare la rabbia, la seconda impegnata a tenere sotto controllo praticamente ogni cosa, i quali si incontrano in un centro diurno di riabilitazione psichiatrica dove, insieme a compagni alquanto improbabili, proveranno a riscattarsi nei confronti della vita e delle cosiddette persone normali e a metter su un ristorante, il “Monroe”, anche se, si sa, gli imprevisti sono dietro l’angolo.
Si tratta di un film leggero, capace di far ridere e sorridere ma anche di farti asciugare lacrime che, in alcune scene, senti venir fuori prepotenti. Non è facile, ancora oggi, affrontare la tematica delle malattie mentali poichè si rischia di essere o eccessivamente delicati, risultano,dunque, falsi o, al contrario, di non esserlo affatto scadendo poi nel ridicolo; invece, il regista Simone Godano è riuscito a farlo, scegliendo un cast di attori che si dimostra in grado di entrare nella pelle e nella mente dei personaggi col risultato di renderli, in una sola parola, Umani.
Umano è un aggettivo che io personalmente amo molto perchè, spogliato di giudizi e pregiudizi, ci permette di guardare all’altro per ciò che è, accettandolo come imperfetto, accettando anche noi come imperfetti, e ammettendo che ciò non significa affatto sbagliato.

E, probabilmente, se ci fermassimo a riflettere su questo capiremmo anche che non ha alcun senso allontanarsi dalla malattia,dalla sofferenza che pure sono condizioni che riguardano tutti noi in quanto,appunto,umani e che un problema sommato a un altro problema potrebbe darne due o, addirittura, generare un mix esplosivo capace di distruggere tutto e tutti.
Ma,in fondo, non è a partire da un’esplosione che sono nate le cose più preziose e belle, le stelle, i pianeti?

“Bisogna avere un caos dentro di sè per generare una stella danzante” diceva Nietzsche ed è proprio dalla follia caotica che alberga le menti dei nostri protagonisti che può nascere una stella chiamata Monroe, anche se stavolta non si tratta di Marylin.
Simona
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