Fine e principio
- L'Aculeo
- 15 ott 2021
- Tempo di lettura: 2 min
Una Spina di Vito
Da dove partire per iniziare a scrivere una fascia di testo che parli, descriva o
narri di un argomento in origine indefinito o astratto, per poi, proseguendo con le parole, identificarsi in un concetto netto o concreto?
Si può pensare di partire dal punto a, e proseguire con il punto b etc...,
oppure quasi senza accorgersene, ipoteticamente si potrebbe iniziare con il punto z.
Ecco... Perché no? Perché non iniziare a scrivere e parlare, in primis di "finis".
Come argomento di inizio la "Fine", intesa come conclusione, termine, limite,
oppure il "Fine" inteso come scopo/obiettivo.
Giocare con le parole e dare vita a dei paradossi.
"Iniziare dalla "fine" o dal "fine".
La stragrande maggioranza delle storie, come sappiamo, hanno tutte una fine, un punto che mette termine alla sua origine.
In esso smette tutto di esistere: luce, vita, movimento, suono e caos.
E a seconda dei punti di vista, si può guardare la fine come un qualcosa che può mettere ordine al caos,
o caos all'ordine.
Ora, proviamo ad andare oltre, e a pensare questo: "Ma se la fine non fosse eterna e a sua volta avesse una fine?
"La fine della fine".
Essa si tramuterebbe in inizio e darebbe così il via a una nuova origine.
Nella storia così come nella vita quotidiana troviamo "fini" di diversi tipi;
per esempio,
abbiamo le estinzioni di massa, trampolini di lancio per lo sviluppo di nuove forme di vita;
troviamo la distruzione e la fine di molteplici imperi, dalle cui macerie sono poi nate nuove civiltà;
la morte di una semplice pianta, porta alla vita di nuova vegetazione
e così via.
E ora subentra il "fine" di tutto ciò, "il fine della fine", ovvero lo scopo che miro a raggiungere con simile parole...
Per fare ciò è necessario leggere tra le righe e avere un intuito sopraffino.
Lo scopo cardine è trasmettere un messaggio che dia forza e comunichi il concetto base che da ciò
che può finire, si può innescare un nuovo inizio, a formare un evento ciclico eterno,
infinito, perpetuo nel tempo e nello spazio.
Quindi è fine solo se considerata tale;
assume le vesti di un nuovo inizio se dai suoi frutti avariati dal tempo e dalle intemperie,
noi tutti siamo in grado di coltivare nel presente nuove basi per il futuro che è lì che ci attende.
Ed è così che nella fine di un progetto, in un qualcosa da noi ritenuto un fallimento, o in
un evento che mette fine ai nostri sogni etc, etc...,
in tutto questo e in molto altro ancora sono contenuti i semi dell'inizio.
Le macerie e le ceneri diventano nuove basi più solide e resistenti;
il fallimento ripetuto e analizzato nei suoi errori, porta al successo, alla riuscita e alla vittoria;
i sogni distrutti lasciano posto a nuovi sogni, magari migliori dei precedenti e con soddisfazioni più grandi.
E questa cari lettori è la fine del mio pensiero, ma può essere l'inizio del vostro.
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